FrigoriferoIl frigorifero è un elettrodomestico che il vero viaggiatore teme ed ama.

Lui è lì, statico, quasi monolitico, che ronza apparentemente indisturbato.

In realtà ha bisogno di considerazione e coccole.

Perché quando il viaggiatore sta per partire, quella linea divisoria che sta tra la sezione frigorifero e quella freezer, si inarca… da un lato… generalmente da quello dell'apertura: quello è un ammiccamento… una specie di sorriso sornione che il frigorifero fa al viaggiatore.

Il frigorifero sa che prima o poi il viaggiatore dovrà occuparsi di lui… perché il viaggiatore ha bisogno di lui!

Alcuni frigoriferi hanno la funzione "vacanze" che permette di spegnere la parte refrigeratore e lasciare attiva solo quella freezer: il viaggiatore, soprattutto quello assiduo, sa che è una funzione che non va mai usata, sarebbe un suicidio, in caso contrario lui gli farà "uno scherzetto".

Ci sono frigoriferi più sempliciotti che si autoinfliggono qualche danno (apparentemente piccolo, ma molto costoso) per smettere semplicemente di funzionare e sbrinano crassamente sul pavimento.

Altri molto più sottili che creano degli inconvenienti che vanno dai piccoli cortocircuiti nella presa elettrica a cui sono collegati, fino a quelli decisamente più cerebrali che arrivano a far saltare il vero e proprio salvavita della casa, dando con sagacia la colpa a qualche altro elettrodomestico più stupido.

Questi ultimi sono quelli che, tra l'altro, non danno alcun segnale olfattivo fino a quando, al suo ritorno, il viaggiatore non apre la porta della sezione freezer da dove (e solo in quel momento) esplode con violenza il puzzo di un cadavere in decomposizione: a quel punto il frigorifero riderà sguaiatamente con la porta spalancata.

Generalmente questo avviene perché il viaggiatore ha voluto intenzionalmente offenderlo lasciandogli in custodia della carne.

Se troverete solamente il ripiano di vetro interno spaccato, ma con il cibo intonso, ritenetelo un chiaro avvertimento.

Per questo il viaggiatore abituale sa che non solo deve dar lui le cure del caso prima di partire, ma al ritorno dai suoi viaggi deve sempre avere con se qualche calamita per decorarlo (di buon gusto, altrimenti è peggio), non deve mai chiamarlo "ghiacciaia" o "refrigeratore" o "refrigerante". In nessun caso "freezer" o "congelatore" riferendosi a solo una parte per il tutto.

In alcuni casi, ma solo dopo anni in cui il viaggiatore ha conquistato la fiducia del frigorifero, lui si lascia chiamare amichevolmente "frigo"… ma non fate questo errore all'inizio della vostra relazione, quando l'avete accolto in casa (mai usare il verbo comprare).

Dopo aver spento lo scaldabagno, aver chiuso il gas, le serrande, la busta della pattumiera e aver messo le valige all'ingresso davanti alla porta di casa, arriva il momento del frigorifero.

Il viaggiatore a volte cerca di adulare il frigorifero esclamando ad alta voce "dulcis in fundo", mentre con finta indifferenza guarda in un'altra direzione, ma il frigorifero lo sa e non ci casca, lui bada ai fatti, non alle parole, lui aspetta paziente che il viaggiatore lo svuoti e lo pulisca con cura ed amore, permettendogli di lasciare, nella sezione refrigerante, giusto una bottiglia d'acqua minerale possibilmente aperta e una piccola di Coca-Cola anche chiusa… al limite una birra.

Nella sezione freezer massimo un formaghiaccio per i cubetti, un barattolino di pesto fatto in casa, un ghiacciolino per la borsa frigorifera (che però nella maggior parte dei casi viene usato per portare via tutto il resto) e una busta di quattro salti in padella (che a sfregio vi farà ritrovare coperta di brina o di ghiaccio).

Se avete l'ardire di conservare del pane lo ritroverete bianco e duro come una pietra, salsette o marmellate saranno ammuffite, mentre altri alimenti a decomposizione più rapida, come già detto, saranno considerati un'offesa per il frigorifero, con le conseguenze che sappiamo.

Sembra che, se si viene invitati a fare qualcosa prima di un viaggio, si risponda scandendo chiaramente le parole "devo svuotare il frigorifero", funzioni: il frigorifero si sentirà preso adeguatamente in considerazione. Non serve essere di presenza con l'interlocutore, basta anche il telefono, magari avendo l'accortezza di non essere un cucina mentre le si pronunciano, in modo che non sembrino dette apposta.

Alcuni addirittura rinunciano a viaggiare pur di non offendere il frigorifero: questo è grave errore, poiché il frigorifero si sente caricato di troppe responsabilità e, a meno che non sia un ex frigorifero della croce rossa, interpreterebbe il rapporto come compagno-psicologo cercando di mostrare solidità e affidabilità che diventerebbe un peso insostenibile e quindi alla lunga non funziona.

Non accennate mai alla possibilità di sostituirlo, sicuramente mai mentre siete in casa in sua presenza, le reazioni potrebbero essere delle più devastanti.

Se per caso dovesse essere rumoroso e non vi permette di dormire la notte, chiudete anche la porta della cucina, ma attenti a farlo con fare distratto, come se fosse un'abitudine qualsiasi… meglio ancora se andate in cucina per prendere un oggetto a caso e uscendo vi tirate dietro la porta.

D'altro canto, se arredando casa all'inizio avete fatto fare il progetto intorno alla cucina e a sua volta la cucina intorno a lui, partendo dalla posizione che prenderà e dallo spazio che occuperà, non vi abbandonerà mai.

Se poi aveste sbagliato le misure e come risoluzione avete deciso, piuttosto che sostituirlo, di segare (meglio se brutalmente) il tal mobile o la tale credenza, vi amerà per sempre.

 

Un frigorifero è un amico

Un frigorifero è per sempre

 

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