Referendum 2011Purtroppo in Italia ci siamo abituati a sederci davanti alla televisione e passivamente ricevere delle informazioni che ci indirizzano su cosa "è giusto" o "non è giusto" fare... dal comprare quel dato prodotto, all'avere quello stile di vita, a decidere cosa e per chi votare.
Abbiamo preso questo vizio da altre culture che prima di noi ci sono passate.

La differenza sta nel fatto che queste altre culture nel frattempo hanno scoperto che si può fare un passetto in più ed essere attivi nella scelta delle proprie azioni: quello che vogliono se lo vanno a cercare senza più aspettare che ci arrivi dall'alto.
Uno dei modi per farlo è, pur mantenendo il nostro beato stato di pigrizia, quello di navigare in Internet e spulciare le informazioni qui e là.
Purtroppo, con il presente articolo, posso rivolgermi solo a quegli italiani che il passetto l'hanno fatto: se stai leggendo vuol dire che sei tra gli internauti (ahimé ancora la minoranza).
Mi sembra abbastanza evidente che, come ci aspettavamo in maniera così disarmante, non ci sia stata alcuna informazione tramite i media "classici" (Radio, TV e giornali) su cosa si dovrebbe andare a votare domenica 12 e lunedì 13 giugno 2011.
Come mai non c'è stata informazione?

Vediamo un po' cosa è successo: cominciamo dall'inizio.

Uno dei 4 quesiti è molto "scottante" per il futuro di questa nazione... e purtroppo non è, come dovrebbe essere, quello sul nucleare, ma quello sul leggittimo impedimento.
Se vincessero i sì tutti i cittadini sarebbero uguali davanti alla legge, compresi quelli che ad oggi possono esimersi dal presentarsi davanti ad un giudice invocando, appunto, il leggittimo impedimento.
Ma non voglio assolutamente spingere a votare per il sì o per il no... voglio spingervi semplicemente a votare comunque: se l'Italia è come la stiamo vivendo oggi è perché la classe politica fa il bello e il cattivo tempo.
Noi abbiamo uno ed un solo strumento per cambiare le cose ed è il voto: se quando ci danno la possibilità di metterlo in pratica non ci andiamo nemmeno perché "è una bella giornata di mare"... be'... allora pigliatevi l'Italia per quel che è e ZITTI!
Purtroppo prima ancora di vedere se vincono i SI' o i NO, dobbiamo raggiungere il quorum (è dal '97 che non si raggiunge!!! Ma che bella cultura civica!!).
E anche se si raggiungesse bisognerebbe votare con consapevolezza.
Figuriamoci se chi gestisce i media si dà la zappa sui piedi da solo informandoci su cosa "sia giusto o non giusto fare" (vedi sopra)... non può certo fare una campagna elettorale dicendoci che è giusto che tre persone (ma guarda caso... proprio quelle tre...) la possano far franca mentre noi "comuni mortali" no...

Ma andiamo avanti:
oltre a quello sul leggittimo impedimento ci sono altri 3 quesiti: 2 sono sull'acqua e uno sul nucleare.
Guarda caso, dopo la sciagura di Fukushima, tutti sarebbero corsi alle urne per votare... e visto che c'erano, avrebbero votato anche sugli altri 3... ahi ahi ahi... qui bisogna inventarsi qualcosa...
TROVATO: diciamo a tutti che ci prendiamo un anno di riflessione!!
In realtà l'hanno chiesto, ma il ricorso è stato respinto (leggi qui): IL REFERENDUM SUL NUCLEARE CI SARA'!!

A parte il disgustoso tentativo di toglierci la libertà di parola, la mossa è stata comunque geniale, 3 piccioni con una fava:
1) Che venga respinta o meno la proposta, i più distratti (ahimé, molti) penseranno comunque che il referendum sul nucleare non si faccia più.
2) Se si scoraggia la gente a votare sul referendum che richiama di più l'attenzione, non si raggiunge il quorum nemmeno agli altri tre.
3) Se non si raggiunge il quorum non passa il voto sul leggittimo impedimento.

Inoltre continua il silenzio imbarazzante sui media principali, quindi tanta gente per non sapere su cosa si sta andando a votare, non ci va e basta.
E vai così: ancora una volta in balia di quello che vogliono che si faccia!!!

Ma noi ci informiamo:

Quesito sulla privatizzazione della gestione dell'acqua
Qui troviamo il quesito della gazzetta ufficiale.

Spiegazione:
L'abrogazione di questo articolo vieterà gli affidamenti di gestione del servizio idrico a società di capitali, concedendo tale gestione ad enti di diritto pubblico con la partecipazione di cittadini e comunità locali.

Cosa cambia col voto:
se vince il SI: il servizio idrico è gestito da enti pubblici.
se vince il NO: la gestione del servizio idrico è affidata ad aziende private.

Quesito sulla remunerazione del capitale investito in servizi idrici
Qui troviamo il quesito della gazzetta ufficiale.

Spiegazione:
La parte che si vuol modificare con questo referendum riguarda il comma che permette al gestore del servizio idrico di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% senza collegamento a reinvestimenti per il miglioramento del servizio. Significa che le tariffe dell'acqua possono essere aumentate arbitrariamente, giustificandole con investimenti.

Cosa cambia col voto:
se vince il SI: le aziende possono farsi pagare solo le spese di manutenzione degli impianti.
se vince il NO: le aziende private che gestiscono la fornitura di acqua possono decidere il prezzo ed ottenere profitti garantiti sulla tariffa.

Quesito sul nucleare
Qui troviamo il quesito della gazzetta ufficiale.

Spiegazione:
Con questo quesito referendario si chiede l'abolizione una parte del decreto legge ("disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge "con modificazioni" il 6 agosto dello stesso anno) che permette la costruzione e l'utilizzo di nuove centrali per l'energia atomica in Italia.

Cosa cambia col voto:
se vince il SI: in Italia non verranno costruite centrali elettriche nucleari.
se vince il NO: rimane valido il permesso di costruire centrali nucleari nel nostro territorio nazionale.

Quesito sul legittimo impedimento
Qui troviamo il quesito della gazzetta ufficiale.

Spiegazione:
Il referendum chiede la cancellazione totale della legge che permette a premier e ministri di non presentarsi in udienza invocando il legittimo impedimento, ovvero l'impossibilità di presentarsi davanti ai giudici derivante da impegni istituzionali. In origine la norma consentiva al premier e ai ministri di autocertificare il proprio impedimento; dopo la sentenza della Consulta invece l'impedimento deve essere stabilito dal giudice, che tuttavia difficilmente può negarlo.

Cosa cambia col voto:
se vince il SI: il legittimo impedimento viene cancellato, i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge.
se vince il NO: il legittimo impedimento rimane invariato, premier e ministri possono invocarlo.

BUON VOTO A TUTTI!!!

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