MaxxiDa buona amante della contemporaneità ho salutato con entusiasmo l'apertura del MAXXI, che attendevo da tempo: la curiosità soprattutto derivava dalle consistenti aspettative create intorno a questo progetto, di cui avevo visto promo video e letto numerosi articoli. Dunque, poco dopo l'inaugurazione, sono andata a sbirciare.
Sbirciare in realtà non è il termine adatto, come mi sono resa conto non appena varcato il cancello d'ingresso: la struttura del MAXXI infatti, seppur quasi nascosta tra le eleganti palazzine di un quartiere residenziale, al suo interno si scopre in tutta la sua imponenza.
Innanzitutto dimenticate il concetto canonico di spazio espositivo e preparatevi a perdere il senso dell'equilibrio, perché non esistono "sale" nel modo in cui siamo abituati ad intenderle, non ci sono percorsi prestabiliti, non ci si orienta e sotto certi aspetti non si ha la sensazione di trovarsi all'interno di un museo.

Il MAXXI è piuttosto uno spazio caleidoscopico e funzionale alla trasformazione, un contenitore cangiante, un monumento al perenne divenire, fluido ed incostante, in cui ci si può imbattere in qualsiasi tipo di forma d'arte - dal dipinto all'installazione, dalla videoarte alla street art, dal suono alla parola, dal solido all'etereo - senza soluzione di continuità. Il trionfo dell'onirismo, l'assenza della convenzione. Il non plus ultra del sensoriale.
Perdersi tra pavimenti pendenti e sopraelevate curvilinee è solo il primo passo verso un'esperienza che non può lasciare indifferenti, a prescindere dalle opere esposte che, in effetti, perdono la centralità e probabilmente anche la portata artistica che tentano di esprimere perché fagocitate dalla potenza compositiva che le contiene.
Sono certa, tuttavia, che questo esperimento abbia potenzialità ancora sconosciute di cui abbiamo appena intravisto la sagoma.
Achille Bonito Oliva, critico - imperatore a Roma,  ha dichiarato in occasione  della  conferenza stampa  d’inaugurazione del MAXXI: “ L’arte scavalca il presente e cavalca il futuro”.

MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo
Via Guido Reni 4A - Roma

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